TERMINA LA SOSPENSIONE DELLE CARTELLE 2020, RIPRESA DELLE NOTIFICHE 2021 E RISCOSSIONE AL 31 GENNAIO 2021
Nessuno stop alle notifiche che riprendono dal 2021, con i pignoramenti
Delineare con precisione i termini di scadenza in materia di notifica e riscossione delle cartelle di pagamento, alla luce della normativa emergenziale, non è cosa semplice. Questo perché il susseguirsi delle modifiche d’urgenza, causa la legislazione da pandemia, inevitabilmente ha comportato.
Inizialmente il decreto Agosto (D.L. 104/2020) aveva prorogato dal 31 agosto 2020 al 15 ottobre 2020 il termine del periodo di sospensione dei versamenti delle rate o dei pagamenti in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 15 ottobre 2020; successivamente il D.L. 129/2020 ha prorogato dal 15 ottobre 2020 al 31 dicembre 2020 il termine del periodo di sospensione dei versamenti delle rate o dei pagamenti in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 dicembre 2020, derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della Riscossione.
Tutti i pagamenti oggetto di sospensione dovranno essere effettuati entro il 31 gennaio 2021 (1° febbraio, in quanto il 31 è festivo).
Il decreto Ristori-quater, relativamente alla rate a seguito della rottamazione dei ruoli e saldo e stralcio, ha prorogato dal 10 dicembre 2020 al 1° marzo 2021 il termine entro il quale provvedere al versamento delle rate in scadenza nel 2020 riferite ai predetti istituti agevolativi.
Pagamenti entro il 31 gennaio 2021 (1° febbraio)
Tutti i pagamenti oggetto di sospensione dovranno essere effettuati entro il 31 gennaio 2021 (1° febbraio, in quanto il 31 è festivo). L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha prontamente aggiornato le faq pubblicate al link https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/Per-saperne-di-piu/covid-19/faq-covid/
È stato esteso da 5 a 10 il numero massimo delle rate, anche non consecutive, che comportano la decadenza dal piano di rateizzazione in casa di mancato pagamento.
Tale agevolazione si applica ai piani di rateizzazione in essere e a quelli che verranno concessi a fronte di istanze presentate fino al 31 dicembre 2020. Tutte le rate dei piani di rateizzazione sospesi dall’8 marzo 2020 al 31 dicembre 2020 dovranno essere versate entro la scadenza del 31 gennaio 2021 (1° febbraio), senza possibilità di ulteriore rateizzazione.
Ripresa delle azioni di recupero
Dal 1° gennaio 2021, a fronte del mancato o parziale pagamento di debiti scaduti, e in assenza di una richiesta di rateizzazione, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà attivare nuove procedure cautelari o esecutive, rimaste sospese fino al 31 dicembre 2020.
Pignoramenti presso terzi
Fino al 31 dicembre 2020 sono sospesi anche gli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’Agente della Riscossione prima della data di entrata in vigore del D.L. 34/2020, se relativi a somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego nonché a titolo di pensione e trattamenti assimilati.
Ne deriva che fino al 31 dicembre 2020 le somme oggetto di pignoramento non dovranno essere trattenute al debitore e il soggetto terzo pignorato (ad esempio, il datore di lavoro in caso di pignoramento su stipendio) deve renderle fruibili al debitore stesso. Questo anche in caso di sussistenza di assegnazione già disposta dal giudice dell’esecuzione.
A decorrere dal 1° gennaio 2021, cessata la sospensione, riprenderanno a operare gli obblighi imposti al soggetto terzo debitore, ovvero la necessità di rendere indisponibili le somme oggetto di pignoramento e di versamento all’agente della riscossione fino alla concorrenza del debito.
Rate di piani di dilazione in corso
Il decreto Ristori quater dispone il rinvio dal 10 dicembre 2020 al 1° marzo 2021 del termine di versamento delle rate, aventi scadenza nel 2020, relative alla "Rottamazione-ter” e del “Saldo e stralcio”. La novità va incontro alle esigenze dei debitori determinate dal protrarsi degli effetti derivanti dalla crisi da Covid-19.
Un’altra novità in materia di rottamazione dei ruoli è contenuta nel co. 6 dell’art. 7 del decreto Ristori quater e riguarda i debitori decaduti dalle vecchie dilazioni dei ruoli, disciplinate dall’art. 6 del D.L. n. 193/2016 e dall’art. 1 del D.L. n. 148/2017, alla data del 31 dicembre 2019.
In particolare, modificando l’art. 68, co. 3-bis del D.L. n. 18/2020 il decreto Ristori quater stabilisce che tali contribuenti potranno presentare una nuova richiesta di rateazione, al pari di quanto era già stato previsto per i debitori decaduti dalla rottamazione ter. Si ricorda in proposito che le predette forme di definizione agevolata, in base alla disciplina originaria, hanno perso efficacia al verificarsi di un omesso, tardivo o insufficiente versamento di una qualsiasi rata. La decadenza, sempre secondo le regole ordinarie, determina la riemersione del debito a titolo di sanzioni e interessi di mora, nonché l’impossibilità di dilazionare il debito residuo.
In base alla riformulazione dell’art. 68 si stabilisce invece che relativamente ai debiti per i quali, al 31 dicembre 2019, si sia verificata la perdita di efficacia della rottamazione, potrà essere accordata una nuova dilazione. In tale circostanza il decreto Ristori quater non fissa un termine entro cui procedere alla presentazione della domanda di dilazione.
L’importo da pagare è quello riportato nei bollettini contenuti nella "Comunicazione delle somme dovute" già in possesso dei contribuenti, anche se si effettuerà il versamento in date differenti rispetto alle scadenze indicate nel piano dei pagamenti.
Inoltre, il Decreto Ristori-quater ha esteso la medesima possibilità anche in favore dei contribuenti decaduti dai benefici della prima rottamazione e della rottamazione-bis.
Proroga dei termini di un anno
In tale contesto normativo, è intervenuto il D.L. 129/2020, che ha ulteriormente modificato l’art. 68 del D.L. 18/2020, statuendo che, limitatamente ai carichi affidati nel periodo dall’8 marzo al 31 dicembre 2020 e fermo restando quanto disposto dal sopra citato art. 157 del D.L. 34/2020, sono prorogati di 12 mesi tutti i termini di decadenza e prescrizione in scadenza nell’anno 2021. Con previsione che sembra riferirsi alla generalità dei carichi, a prescindere alla data di affidamento degli stessi, si stabilisce, inoltre, che per tutti i termini in scadenza nel 2020 trovi applicazione il disposto dell’art. 12, co. 2 del D.Lgs. 159/2015.
Il co. 3 del D.L. 34/2020 (decreto Rilancio) è infatti disposto che sono prorogati di un anno:
a) i termini delle liquidazioni delle dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e dell’Iva in scadenza al 31 dicembre 2021 (dichiarazioni presentate nel 2018);
b) i termini delle liquidazioni delle tassazioni separate risultanti dalle dichiarazioni dei sostituti d’imposta in scadenza al 31 dicembre 2021 (dichiarazioni presentate nel 2017);
c) i termini dei controlli formali delle dichiarazioni in scadenza al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2022 (dichiarazioni presentate nel 2017 e nel 2018).
La riscossione degli Enti locali
La disciplina della sospensione dei pagamenti affidati all’Agente della Riscossione ha riguardato anche la riscossione da parte dei Comuni e degli Enti locali; ciò significa che fino alla fine del 2020 agli Enti locali era inibita la notifica delle ingiunzioni e l’avvio di procedure di pignoramento o cautelari. Erano fatti salvi solo i pignoramenti in corso all’8 marzo 2020. Al contrario, era sempre possibile la notifica dei nuovi accertamenti esecutivi, come riconosciuto nella risoluzione 6/2020 del dipartimento delle Finanze, introdotti anch’essi con la riforma della legge di Bilancio 2020.
Con il 2021 il blocco delle azioni di recupero è venuto meno, con la conseguenza che gli Enti sono liberi di notificare ingiunzioni fiscali e di avviare nuove procedure esecutive.
Inoltre sempre a partire da gennaio c.a. riprendono i pignoramenti delle quote stipendiali che sono stati interrotti dal 19 maggio 2020 (art. 152 del D.L. 34/2020). Per lo stesso motivo, i Comuni possono tornare ad adottare i fermi dei veicoli, notificando il preavviso di fermo con l’intimazione a pagare le somme dovute entro 30 giorni.
Strumenti di difesa del contribuente
Gli strumenti di difesa del contribuente sono la proposizione del ricorso, oppure la presentazione di un’istanza di rateazione.
La prima ipotesi può verificarsi qualora l’atto di pignoramento sia il primo documento con cui il contribuente viene a conoscenza della pretesa tributaria. Si pensi ai casi in cui l’accertamento esecutivo che costituisce il titolo originario non sia stato validamente notificato e quindi il soggetto passivo intenda denunciare tale vizio. In questa eventualità, l’ultima pronuncia delle Cassazione a Sezioni Unite (n. 7822/2020) ha confermato che la competenza è del giudice tributario, laddove ovviamente si controverta di tributi, anche se l’atto formalmente impugnato è l’atto di pignoramento, che di regola non appartiene alla giurisdizione delle Commissioni. Se invece si vuole eccepire un vizio che attiene alla correttezza della procedura di espropriazione (ad esempio, il pignoramento riguarda un bene indispensabile all’attività) il giudice competente è quello ordinario.
In alternativa all’azione giudiziale, il debitore può presentare domanda di rateazione; ai sensi dell’art. 19, co. 3 del D.P.R. 602/1973, se il carico è stato già oggetto di un precedente piano di rientro decaduto, la richiesta di una nuova rateazione è subordinata all’integrale versamento delle rate già scadute.
50 milioni di atti e cartelle da notificare
Causa la mancata sospensione delle notifiche delle cartelle nei decreti di fine anno, a conti fatti gli atti da inviare a cittadini e imprese, a partire dai prossimi giorni, sono circa 34 milioni da parte della AdE Riscossione, a cui se ne aggiungono altri 16 milioni da parte delle Entrate, per un totale dunque di almeno 50 milioni di atti, che se notificati nei prossimi 12 mesi, rappresentano una pioggia di 4 milioni di documenti al mese che andrebbero a intasare l’attività ordinaria degli uffici postali e di quelli del Fisco. Il tutto sempre in piena crisi sanitaria da Coronavirus con le regole del distanziamento da rispettare.
Per evitare l’invio di milioni di cartelle esattoriali, è allo studio la Rottamazione quater e Saldo e stralcio.
05/01/2021